Ora che si approssima Laces, viene da chiedersi cosa ne sarà di questo stage entro qualche anno.
Per chi non ci fosse mai stato, Laces è un posto magnifico, verdissimo e nel cuore della val Venosta, presso il quale si è tenuto, credo dal 1989, un raduno bellissimo, partito in sordina e poi cresciuto sempre più, e che ha finito per assumere un valore straordinariamente alto sotto il profilo tecnico e una gigantesca portata simbolica.
Questo per diverse ragioni.
La (quasi) concomitanza con quello ligure è certamente una di queste, per quanto abbastanza residuale.
E' diventato così importante perchè, penso, lo stesso Maestro Fujimoto vi ha progressivamente investito sempre maggiori sforzi e impiegato sempre crescente dedizione, facendone il suo gioiello più perfetto, un vero e proprio manifesto del suo aikido.
Con l'improvviso manifestarsi della malattia, poi, Laces è divenuto qualcosa di più, una sorta di adunata generale, nella quale tutto il gruppo veniva riunito per vedere il suo leader, avvolgerlo in un abbraccio, ascoltare le sue disposizioni per il futuro che avevano sempre più qualcosa di "testamentario".
Gli ultimi anni dello stage sono stati anche questo, un profondo momento di vicinanza e quasi compenetrazione tra il sensei e il gruppo, e hanno avuto qualcosa direi di sacrale, in senso giapponese e laico del termine.
Il Maestro, d'altro canto, ha sempre parlato della sua prossima fine, con dolore assai ben celato e una lucidità e serenità impressionanti, utilizzando lo stage come il momento principale di preparazione della sua successione.
Ora, lui da qualche mese non c'è più.
Ha sempre detto che voleva che Laces andasse avanti, questo era un suo grande e sentito desiderio, ben sapendo che alla sua imminente morte sarebbe potuto seguire un momento di grande sbandamento.
Naturalmente, il vuoto è enorme e non esito a dire sostanzialmente incolmabile.
D'altro canto chi ha avuto, dal Maestro stesso ed espressamente, l'incarico di sostituirlo, non si sogna neppure di potervi sopperire.
Allora, perchè dovremmo andare a Laces, spendere soldi e tempo per partecipare ad un seminario che "era" il Maestro, e che con la sua scomparsa sembrerebbe non avere più alcun senso.
Il perchè, a mio giudizio, è molto semplice.
Dobbiamo andarci perchè quello sarà la nursery delle nuove leve, lo strumento principale della conservazione dell'aikido del maestro Fujimoto.
E' quello il luogo principale nel quale la comunità dei praticanti che hanno seguito questo immenso shihan, dovrà ritrovarsi per perpetuare quello stile, migliorarsi, sentirsi unita e compatta.
Non dobbiamo cercare in chi terrà gli allenamenti il Maestro in una sorta di nuova personificazione, ma delle guide alle quali è stato affidato il compito di trasmettere quel metodo in modo che, un domani forse vicinissimo e forse lontano, possa emergere davvero un nuovo Fujimoto.
Probabilmente già c'è, questa persona, ed è un ragazzino che ha fatto una sola lezione, o magari deve ancora iscriversi.
Forse non arriverà per diverse generazioni, e io andrò via senza averlo mai incontrato e visto.
Naturalmente non lo so.
Ecco perchè è necessario un cambio di prospettiva, che ove non vi fosse segnerebbe la certa fine di questo gruppo, e con esso, alla lunga, dello stesso aikido del Maestro.
E' illusorio, a mio giudizio, pensare che possiamo nel piccolo del nostro dojo, con le sole nostre forze, perpetuare uno stile, un approccio unico come quello che abbiamo studiato.
Finiremo per dimenticare, fraintendere, o quanto meno, realisticamente, le nostre conoscenze e i nostri ricordi finiranno con noi, o con il nostro migliore allievo nella generazione successiva.
Conserviamo con generosità Laces, e ciò non soltanto come ossequio alla volontà del Maestro morente (sentimenti come questo non durano abbastanza nel tempo), ma perchè questo stage è lo strumento principale perchè la stessa presenza di questo magnifico shihan non vada, alla lunga, perduta con tutta la sua inestimabile bellezza e tutto il suo inenarrabile valore.
Sono fiducioso. A presto.
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