Rimane, come sempre in questi casi, il dubbio su che cosa avrebbe potuto fare un genio di quella caratura qualora fosse vissuto di più.
E' venuto a mancare nel momento di massima creatività e splendore.
Il suo aikido, che era già e da sempre elegante, sferico, preciso e dinamico, si era venuto affinando magnificamente, sino a toccare vette di bellezza ed efficacia a mio giudizio inarrivabili dagli altri shihan.
Un maestro giunto giovanissimo e certamente incompleto aveva, non si comprende come, percorso una strada di perfezionamento didattico e di esecuzione inimmaginabile e stupefacente, trasformandosi in uno shihan ammiratissimo e ricercato dagli aikidoka di tante nazioni e continenti.
Come ha fatto a fare tutto questo, davvero non saprei.
Credo si sia trattato di un genio assoluto, unico e insuperabile.
Abbiamo avuto, meritandolo o meno, la incredibile fortuna di averlo in Italia, accanto a noi per quaranta anni prima che un male implacabile ce lo portasse via.
Ricordo bene che, assai prima di ammalarsi gravemente, e iniziare un inarrivabile avvicinamento alla morte con una dignità e una dedizione all'aikido che non ha eguali, già diceva che, avvicinandosi la soglia dei sessant'anni, avrebbe smesso assai presto, e ci aveva invitato a seguirlo assiduamente, perchè poi non sarebbe stato più possibile.
La predizione si è rivelata tragicamente azzeccata, e ce lo ha portato via rapidissimamente.
Per mia fortuna lo presi terribilmente sul serio, e ho cercato di perdermi poco di quanto tempo restava.
Da questo punto di vista, non ho particolari rimpianti, e tuttavia la cosa mi consola pochissimo.
Ho imparato grazie a lui e in specie nell'ultimo biennio una quantità e una qualità di cose sull'aikido, e mi permetto di dire su come si sta al mondo, da essergliene grato finchè vivrò.
Mi manca moltissimo la sua guida, che mi ha permesso di apprezzare davvero, e profondamente, la disciplina alla quale dedico una parte così importante dei miei pensieri e dei miei momenti.
Affermo, perchè so che è così, che avrei lasciato l'aikido almeno dieci anni fa, qualora questo immenso maestro non si fosse trovato sulla mia strada.
Affermo inoltre, e so che è così, che grazie a lui non lascerò mai l'aikido.
Grazie infinitamente, Sensei.
Per sempre tuo.
Foggia
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