Si è aperto il 2 luglio e chiuso il sabato successivo il consueto stage di Laces, diretto da oltre venti anni dal Maestro Fujimoto Yoji, VIII dan aikikai d'Italia e shihan dell'Honbu Dojo.
Il Maestro ha svolto tutti i quattordici allenamenti nei quali si è articolato il raduno, ad eccezione di tre pomeriggi, nei quali a dirigere sono stati i sensei Foglietta, Travaglini (entrambi sesto dan) e Cardia (quest'ultimo insignito in occasione dello stage del quinto dan).
Tecniche ne abbiamo viste tante, ma come è abbastanza usuale il Maestro si è concentrato su alcuni concetti fondamentali.
Quest'anno il leit motif era quello di reagire all'attacco di uke senza entrare nella sua guardia, bensì allungando l'attacco ed enfatizzando il conseguente sbilanciamento dell'aggressore.
Abbiamo praticato questo modello di reazione da attacchi di ogni tipo, laterali e frontali, dall'alto e dal basso, ma si è trattato di un lavoro particolarmente propedeutico ad uscite da pugni al viso (jodan tsuki) o da situazioni nelle quali è pressochè impossibile altro sistema (come ad esempio con attacchi in shomen uchi ma in condizioni di hanmiantachi waza, ossia con uke in piedi e tori in ginocchio).
In questi casi, difatti, è sostanzialmente impedita ogni altra strategia di evasione, nel primo caso perchè le caratteristiche di un attacco lungo e potente come è il pugno diretto al viso (o la coltellata) non permettono di entrare, nel secondo caso (percussione in hanmiantachi) perchè il dilivello tra l'altezza di uke e quella di tori, e la condizione di maggiore immobilità e precarietà di equilibrio di chi esegue la tecnica non permettono altra soluzione che appunto quella di "abbassare" l'uke e sbilanciarne profondamente la postura altrimenti solida e "pericolosa".
Il concetto, in sostanza, è quello di "allungare" uke e il suo attacco, ottenendone un forte squilibrio, creando una condizione di vantaggio tale da consentire di "piazzare" la tecnica.
Inultile dire che è stato interessantissimo, e che, ancora una volta, ci si rende conto di come lo studio serio dell'aikido passi per un approccio di questo genere, che non esiterei a definire "scientifico".
Reagire ad un attacco piuttosto che ad un altro, questo scopro sempre più praticando sotto la direzione del Maestro, e più in generale praticando "seriamente", non è sempre uguale (può sembrare una affermazione banale, ma è qualcosa che ho davvero compreso in tempi relativamente recenti, e che credo in tantissimi, in realtà, ignorino).
Cercherò di trasmettere questi concetti ai miei studenti.
Per quanto concerne il Maestro Fujimoto, ha dimostrato ancora una volta una forza fisica e morale letteralmente impressionanti.
Questa è una lezione ancora più preziosa e profondissima, che è difficile descrivere efficacemente.
Comunque non è ancora il momento.
Ci sono stati gli esami, con bocciature (quest'anno non poche) e promozioni. Qualcuno dunque si è rovinato l'estate, qualcun altro ora si sente molto bene.
A entrambi il Maestro ha raccomandato di studiare sempre meglio, e iniziare a preparare il prossimo esame, dimostrando nella prossima sessione una preparazione sensibilmente migliore.
Buone vacanze a tutti, la nostra stagione di allenamenti dovrebbe riprendere a settembre in una nuova struttura, nella quale forse, finalmente, potremo allenarci in condizioni più consone alle caratteristiche della nostra disciplina.
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