giovedì 17 marzo 2011

Pensando al Giappone ferito ...

Non c'è molto da dire di fronte ad immagini agghiaccianti e terribili come quelle che hanno raccontato l'immane catastrofe che ha colpito il nostro caro Paese di elezione.
Sono rimasto, e tuttora sono, sgomento e impressionato dalla violenza con la quale la natura ha devastato quella terra per me in parte mitica, il posto che anelo a visitare da sempre, la cui bellezza e unicità è stato veicolo della mia curiosità e della mia scoperta dell'aikido.
E' angosciante assistere alla scena di quel popolo, speciale e a me carissimo, che ripiomba, nell'arco di pochi decenni dalle inenarrabili tragedie di Hiroshima e Nagasaki, nell'incubo dell'olocausto nucleare.
Ne sto ammirando la straordinaria compostezza e dignità, eppure ho la sensazione che questa ulteriore ferita li abbia prostrati e demoralizzati.
Spero che tutto il magnifico patrimonio culturale e filosofico del Giappone sia loro di aiuto e sostegno, e che costituisca, ancora di più che alla fine della disfatta bellica, un' ulteriore base per ripartire e rigenerarsi.
Penso, devo essere sincero, al Maestro e al suo stato d'animo, e mi chiedo come viva questa vicenda, concomitante ad un momento molto difficile per lui.
Mi auguro che, lui e il suo popolo, reagiscano da par loro, e ci impartiscano un'altra grande lezione di coraggio e civiltà.
Sono loro vicino, con tutto il mio spirito.

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