L'Aikikai d'Italia

lunedì 20 febbraio 2012

La morte del Maestro

E così, è successo.
Non c'è più.
Ero certo che quando non avesse più potuto praticare, sarebbe finito tutto, e dunque non sono stupito.
Adesso non ho molto da dire, ho la gola serrata, e poi non mi è mai capitato di scrivere un necrologio.
Al momento ho solo voglia di ringraziarlo, per tutto ciò che mi ha dato.
Per la sua incredibile sapienza, umanità, amore per l'aikido.
Per i sorrisi che accoglievano chi veniva da lontano per seguirlo, e le sue domande curiose, su come andavano le cose al dojo, e a Foggia in genere.
Ma una volta parlammo anche di politica giapponese...
Gli devo, ritengo, tutto.
Diceva spesso che i suoi allievi avevano preso i suoi difetti, e gliene dispiaceva.
Voglio credere che con me non sia successo.
Sono certo di avere visto tutti, davvero tutti i suoi pregi.
Sono cresciuto in questi anni come uomo, e come aikidoista, sotto la guida attenta, e amorevole, di quello che è, a mio giudizio, il più grande di tutti i tempi.
Addio Maestro.
Per sempre riconoscente,
"Foggia".

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